lunedì 7 maggio 2018

Lungo il cammino della consapevolezza

Ormai sono in Italia da circa un mese.
L'India mi è sfuggita dalle mani risucchiata dal vortice del passato lasciandomi sola e nuda a fronteggiare il momento senza lasciare tregua neanche al mio stordimento.
E' stato un rientro netto, violento, così immediatamente catapultata in questa realta' opposta piena di cambiamenti, in un presente completamente da inventare.




 Eppure sto bene... una sottilissima eppur fortissima energia simile ad un rigido filo di naylon  mi pervade tutta dandomi anche attimi di eccitamento che centellino per tenerli a bada.
Lungo il cammino di consapevolezza che, in questi ultimi 11 anni sto percorrendo, ho visto che nei momenti difficili "mettersi in ascolto", fermarsi un attimo in "attesa"e pensare con fiducia che sicuramente ci sara' un modo per....da forza alle vibrazioni positive che si emanano, come un boomerang tornano indietro cariche esattamente di quello che divinamente è perfetto  per noi.

1)  CHE COSA FAI IN INDIA? .....IMPARO
2)  CHE COSA IMPARI?.....A VIVERE





Le donne che quest'anno hanno viaggiato con me sono state 3.
A gennaio, sono venute in Tamil Nadu Rossana e Raffaella. Il viaggio di per sè non è stato propriamente quello che ci si aspettava poichè prima una poi l'altra si sono ammalate e quindi su 21 giorni 10 sono andati per curarsi. In ogni caso molto interessante dal punto di vista umano perchè questa difficoltà ha portato ad un grande salto di consapevolezza per tutte noi.






La terza Dora, arrivata a marzo, ha avuto il dono di riuscire a lasciarsi andare e per me che le stavo accanto è stato magnifico vedere come l'India si lasciasse scoprire da lei avvolgendola col suo fascino intenso.


Siamo andate a Delhi, Agra, Fathepur Sikri, Varanasi, Sarnath, Amritsar, di nuovo Delhi per il volo di ritorno.





              

   Infine, i miei 5 mesi veramente intensi.





Ho avuto il grande onore di poter vivere per 20 giorni nell'atmosfera di Golconde, costruzione d'avanguardia creata dagli architetti Antonin Raymond e George Nakashima nel 1937/45.

Uno spazio quieto e meditativo dove tutto è stato accuratamente pensato per favorire l'esperienza spirituale.

L'esperienza di vivere completamente coinvolta all'interno degli allegorici festeggiamenti di un sontuoso matrimonio indiano. Un qualcosa di inimmaginabile alla nostra cultura.


Giorni e giorni di rituali, di profonde promesse rese ancora più indelebili perchè fatte difronte a tutta la comunità...la stessa comunità che ha visto crescere, generazione dopo generazione, la famiglia dello sposo e della sposa...un impegno quasi impossibile da rompere...ora ho capito un po' di più il loro sguardo di attonita sorpresa ogni volta che mi capita di dire che sono divorziata!




Balli, scenari colorati, luci, suoni, fiori, tanto cibo per tutti perchè tutti possono partecipare...amici per condividere ma anche nemici usando la circostanza per perdonare.





E poi la mia Varanasi che non mi delude mai.

Qui ho goduto il momento più intimo, quello più emozionante di quest'anno grazie all'arrivo del Primo Ministro indiano Mr. Modi e del Presidente francese Mr. Macron.
Per accoglierli con la massima spettacolarità e sicurezza hanno tolto tutte le barche dal Gange organizzando sui Ghat spettacoli di ogni tipo...un lungo, variopinto teatro che loro hanno potuto ammirare passandoci davanti navigando le acque del Fiume.




Il mio  momento unico ed emozionante non è stato allora ma la sera avanti quando, ricevendo la speciale benedizione dei bramini appena prima di presiedere la cerimonia di Aarti, ho potuto pregare Madre Ganga libera dalle barche, dalla gente, dai flash delle macchine fotografiche...io e Lei...percepivo la Sua naturale grandezza e la materna dolcezza mentre con le sue mani "acquose" mi accarezzava i piedi.