La corte della casa, dove affitto la stanza presso una simpatica famiglia indiana che conosco ormai da tanto tempo, è piena di fiori: gerani, rose, calle, dalie e tanti altri di cui ignoro il nome.
Il sole alle mie spalle batte tiepido, mi coccola in un momento di pace e armonia...me lo merito, ha fatto tanto freddo quest'anno, tanta pioggia ovunque e persino gli indiani, che in fatto di accettazione nessuno può superare, erano interdetti.
Mentre guardo la montagna, ogni tanto, chiudo gli occhi, sorniona cerco di ricordare questi ultimi 4 mesi trascorsi in India, ormai vicini al finire.
Ricordo la gioia di ritornare in questa Terra Sacra, il freddo (era il 6 di gennaio) e la sottile curiosità nascosta dietro l'ormai consueta domanda che mi faccio ogni volta che arrivo:"chissà cosa accadrà"!?
Ho cominciato subito col fare un sopralluogo dei posti che avrei visitato con le due viaggiatrici di quest'anno: Donata e Denise.
Un viaggio spettacolare che avrebbe toccato molti dei bellissimi luoghi che l'India offre ma anche molto difficile da affrontare sia per le distanze, che in 3 settimane non permettevano errori, che per il clima ormai imprevedibile ovunque.
20 Gennaio 2015
Finalmente sono arrivata a Varanasi. Il Gange mi ha accolta come una grande Madre, curato le ferite accumulate durante i mesi trascorsi lontano.
Riporto alcune righe scritte a mia sorella, dopo una decina di giorni, rendono bene l'idea di come quel posto mi fa sentire, dandomi la forza di proseguire nel mio cammino.
"TROVARE LA PACE
....e quando mi chiedono " dove trovi la pace a Varanasi?" io rispondo " nell'armonia".
C'e' armonia nel ritmico suono di chi lava i panni nel Gange battendoli sulla pietra.
C'e' armonia in quegli improvvisati tenditoi fatti di corde e bastoni di bambu' incrociati a forcina...tutto diviso per forma,colore, grandezza.
Decine di sari dai colori piu' vari e sgargianti si srotolano giu' per le scale che portano al fiume; perfettamente allineati asciugano al sole.
Risvegliano l'occhio ma sempre con grazia e quieta baldanza.
Mentre sei li' che guardi, in silenzio, nell'estasi di quell'armonia, senti la pelle farsi sottile sottile e il corpo che vibra raggiunge all'unisono una profonda sensazione d'amore.
E' un ritorno allo stato iniziale di puro amore verso tutti, verso tutto.
Cosi', in questa totale armonia con il mondo...trovi la pace...e sei felice."
8 Febbraio / 2 Marzo 2015
Il cammino fatto con le viaggiatrici di quest'anno
Sono all'aeroporto di Delhi, aspetto l'arrivo di Donata e Denise. Da lì a poco la nostra avventura sarebbe cominciata giusto il tempo di riposare qualche ora e poi...via!
1° tappa: i Templi di Khajuraho con le loro figure artisticamente scolpite nella pietra, che parlano della vita e della spiritualità nel Medioevo Indiano.
Musiche, riti, danze e insieme contrasti, guerre ed emozioni.
Statue ad esprimere dubbio, paura, gelosia, amore e passione. Una delle più belle espressioni dell'arte e dell'architettura religiosa dell'India in stile Nagara.
Ho voluto condividere con loro anche il piacere di passare qualche ora in compagnia di cari amici come Pryamank, la sua famiglia e la deliziosa Rag.
Un'antica roccaforte Rajput dimenticata dalla storia e dagli uomini. Un magnifico esempio di fortezza medievale dove muri e torrette racchiudono giardini, padiglioni, templi.
Qui, grazie all'aiuto dello zio di Pryamank abbiamo dormito in una stanza dello Sheesh Mahal Heritage, all'interno della rocca...penetrando, così, la storia e assaporando la bellezza raffinata dell'autenticità di uno stile ormai perduto.
3° tappa: Jhodpur, la città blu. Una pennellata di Rajastan da "Le Mille e una Notte"... Deliziosa, particolare nel suo colore è caratterizzata dalla straordinaria Fortezza Meharangarh (Forte Maestoso) arroccata su un declivio roccioso alto 122 metri.
Qui abbiamo festeggiato il mio compleanno con una inaspettata torta panna e cioccolato condivisa con Sunil, Amit e altri ospiti della loro antica Haveli dove per 3 giorni abbiamo dormito, mangiato e goduto di una vista mozzafiato sulla città vecchia e sul Forte.
4° tappa: Jaipur, la città rosa. Capitale del Rajastan sfoggia il Palazzo Reale ancora abitato in un'ala dai discendenti di Sawai Jai Singh II il Maharaja che la fondò e l'inimitabile Palazzo dei Venti con la sua facciata in pietra arenaria rosa forata come un merletto. Il giorno seguente ... il nostro primo pellegrinaggio ai Templi di Galta (fatto tutto a piedi ... su per le colline ... bravissime). E' un luogo antico abitato da Brahmani, Baba e ... tante scimmie!
6° tappa: Fathepur Sikri, la città deserta ... magnifica. Superba la moschea, ai piedi della quale, abbiamo mangiato per la prima volta cibo di strada: samosa e un pezzo di dolce fatto col latte...buonissimo!
Tanta strada fatta in mezzo a queste mete ... autobus, treni presi all'ultimo momento e qualche volta anche senza prenotare. Ore passate in mezzo alla gente indiana che quando viaggia esprime più che mai la propria cultura non sempre facile da capire e da accettare ... soprattutto la prima volta e in 3 settimane. Ricordo le nostre considerazioni durante le quali offrivo supporto (il mio compito primario) aiutando ad osservare senza paragonare, a guardare senza giudicare, lasciandosi semplicemente andare al diverso.
Preparavo il nostro arrivo a Varanasi.
7° tappa: Varanasi città sacra dell'Induismo, la città di Shiva. Un luogo "forte"... da vedere perchè l'India è ... "forte" nei suoi insegnamenti. Dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, lungo le scalinate dei Ghat la vita scorre lenta, un rassegnato e pacato fluire di vita e di morte dove non esiste separazione. Tutta la vita sembra iniziare e concludersi lungo il Gange.
Centinaia di Sadhu meditano, praticano yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica. Intere gradinate coperte di panni stesi al sole ad asciugare formano onde colorate gonfiate dal vento.Tutta la vita qui, su queste gradinate. Chi lavora, chi si riposa, chi prega, chi mangia, chi si lava, chi si immerge per devozione, chi come le vedove scontano la loro condizione avversa dedicando la propria vita alla preghiera in cambio di cibo e ricovero. Ognuno al suo posto, vive la propria semplice esistenza.
8° tappa: Sarnath, uno dei luoghi sacri al Buddismo. Qui il Buddha tenne il suo primo discorso spiegando le 4 Nobili Verità.
Un'oasi di pace e di sana vitalità giovanile. L'unica scuola che ho trovato, durante il corso della mia vita, dove i ragazzi che la frequentano sono felici di andare a scuola, vivendola in tutti gli aspetti la sentano propria e non come un'incomprensibile cosa astratta.
Ormai quasi alla fine delle 3 settimane siamo tornate a Delhi per raggiungere la nostra ...
9° tappa: Amritsar lasciandosi affascinare dai riflessi nell'acqua del Tempio D'Oro dei Sikh
così magico e carico di spiritualità! Canti e musica sacra accompagnano dalle 5 del mattino alle 10 di sera i fedeli che sfilano dinanzi all' ADI GRANTH, il Libro Sacro.
Una religione interessante da approfondire: no caste, no clero, sprona all'altruismo e al servizio in aiuto degli altri (sewa).
Abbiamo dormito all'interno del complesso del Tempio, come fanno migliaia di pellegrini che arrivano da tutte le parti dell'India e del mondo.
Non ci siamo fermate davanti a niente neanche la pioggerellina che abbiamo trovato tornando a Delhi ci ha fatto rinunciare a rendere omaggio al Mahatma Gandhi Memorial e a visitare il Tempio del Loto (Tempio Baha'i) una costruzione imponente inaugurata nel 1986... aperto a tutti i popoli al di là di religione, razza, nazionalità, colore, lingua o credo.
Il nostro viaggio insieme si è concluso nella notte del 2 Marzo all'aeroporto di Delhi ... ci siamo abbracciate, ci siamo salutate ... eravamo emozionate. Le 3 settimane passate insieme, viaggiando per l'India, avevano creato un qualcosa da condividere per sempre.
29 Aprile 2015
Gli altri 2 mesi in India ... per me
Sono passati quasi 2 mesi da allora e, se osservo la sensazione del TEMPO mentre sono qui nei miei ricordi, tutto è passato in un lampo veloce e leggero ... ma quando lo sguardo cade sulla MEMORIA, ecco, riesco a percepire esattamente tutto lo spessore di ciò che ho imparato. Un lavoro fatto su me stessa che ogni anno dà vita a maggior consapevolezza, flessibilità, capacità di accettazione con sempre meno reazioni e sempre più azioni ... molto interessante!
In India tutto questo processo trova il terreno idoneo per accelerare al massimo e...io amo i risultati!