Non sono viaggi turistici ma “esperienze di viaggio” rivolte a donne over 50, per le quali metto a disposizione tutta la mia esperienza di vita e di viaggiatrice al femminile, nella speranza di essere utile a coloro che vorrebbero ma pensano che sia impossibile
sabato 13 giugno 2015
venerdì 8 maggio 2015
I miei ultimi 4 mesi in India
La corte della casa, dove affitto la stanza presso una simpatica famiglia indiana che conosco ormai da tanto tempo, è piena di fiori: gerani, rose, calle, dalie e tanti altri di cui ignoro il nome.
Il sole alle mie spalle batte tiepido, mi coccola in un momento di pace e armonia...me lo merito, ha fatto tanto freddo quest'anno, tanta pioggia ovunque e persino gli indiani, che in fatto di accettazione nessuno può superare, erano interdetti.
Mentre guardo la montagna, ogni tanto, chiudo gli occhi, sorniona cerco di ricordare questi ultimi 4 mesi trascorsi in India, ormai vicini al finire.
Ricordo la gioia di ritornare in questa Terra Sacra, il freddo (era il 6 di gennaio) e la sottile curiosità nascosta dietro l'ormai consueta domanda che mi faccio ogni volta che arrivo:"chissà cosa accadrà"!?
Ho cominciato subito col fare un sopralluogo dei posti che avrei visitato con le due viaggiatrici di quest'anno: Donata e Denise.
Un viaggio spettacolare che avrebbe toccato molti dei bellissimi luoghi che l'India offre ma anche molto difficile da affrontare sia per le distanze, che in 3 settimane non permettevano errori, che per il clima ormai imprevedibile ovunque.
20 Gennaio 2015
Finalmente sono arrivata a Varanasi. Il Gange mi ha accolta come una grande Madre, curato le ferite accumulate durante i mesi trascorsi lontano.
Riporto alcune righe scritte a mia sorella, dopo una decina di giorni, rendono bene l'idea di come quel posto mi fa sentire, dandomi la forza di proseguire nel mio cammino.
"TROVARE LA PACE
....e quando mi chiedono " dove trovi la pace a Varanasi?" io rispondo " nell'armonia".
C'e' armonia nel ritmico suono di chi lava i panni nel Gange battendoli sulla pietra.
C'e' armonia in quegli improvvisati tenditoi fatti di corde e bastoni di bambu' incrociati a forcina...tutto diviso per forma,colore, grandezza.
Decine di sari dai colori piu' vari e sgargianti si srotolano giu' per le scale che portano al fiume; perfettamente allineati asciugano al sole.
Risvegliano l'occhio ma sempre con grazia e quieta baldanza.
Mentre sei li' che guardi, in silenzio, nell'estasi di quell'armonia, senti la pelle farsi sottile sottile e il corpo che vibra raggiunge all'unisono una profonda sensazione d'amore.
E' un ritorno allo stato iniziale di puro amore verso tutti, verso tutto.
Cosi', in questa totale armonia con il mondo...trovi la pace...e sei felice."
8 Febbraio / 2 Marzo 2015
Il cammino fatto con le viaggiatrici di quest'anno
Sono all'aeroporto di Delhi, aspetto l'arrivo di Donata e Denise. Da lì a poco la nostra avventura sarebbe cominciata giusto il tempo di riposare qualche ora e poi...via!
1° tappa: i Templi di Khajuraho con le loro figure artisticamente scolpite nella pietra, che parlano della vita e della spiritualità nel Medioevo Indiano.
Musiche, riti, danze e insieme contrasti, guerre ed emozioni.
Statue ad esprimere dubbio, paura, gelosia, amore e passione. Una delle più belle espressioni dell'arte e dell'architettura religiosa dell'India in stile Nagara.
Ho voluto condividere con loro anche il piacere di passare qualche ora in compagnia di cari amici come Pryamank, la sua famiglia e la deliziosa Rag.
Un'antica roccaforte Rajput dimenticata dalla storia e dagli uomini. Un magnifico esempio di fortezza medievale dove muri e torrette racchiudono giardini, padiglioni, templi.
Qui, grazie all'aiuto dello zio di Pryamank abbiamo dormito in una stanza dello Sheesh Mahal Heritage, all'interno della rocca...penetrando, così, la storia e assaporando la bellezza raffinata dell'autenticità di uno stile ormai perduto.
3° tappa: Jhodpur, la città blu. Una pennellata di Rajastan da "Le Mille e una Notte"... Deliziosa, particolare nel suo colore è caratterizzata dalla straordinaria Fortezza Meharangarh (Forte Maestoso) arroccata su un declivio roccioso alto 122 metri.
Qui abbiamo festeggiato il mio compleanno con una inaspettata torta panna e cioccolato condivisa con Sunil, Amit e altri ospiti della loro antica Haveli dove per 3 giorni abbiamo dormito, mangiato e goduto di una vista mozzafiato sulla città vecchia e sul Forte.
4° tappa: Jaipur, la città rosa. Capitale del Rajastan sfoggia il Palazzo Reale ancora abitato in un'ala dai discendenti di Sawai Jai Singh II il Maharaja che la fondò e l'inimitabile Palazzo dei Venti con la sua facciata in pietra arenaria rosa forata come un merletto. Il giorno seguente ... il nostro primo pellegrinaggio ai Templi di Galta (fatto tutto a piedi ... su per le colline ... bravissime). E' un luogo antico abitato da Brahmani, Baba e ... tante scimmie!
6° tappa: Fathepur Sikri, la città deserta ... magnifica. Superba la moschea, ai piedi della quale, abbiamo mangiato per la prima volta cibo di strada: samosa e un pezzo di dolce fatto col latte...buonissimo!
Tanta strada fatta in mezzo a queste mete ... autobus, treni presi all'ultimo momento e qualche volta anche senza prenotare. Ore passate in mezzo alla gente indiana che quando viaggia esprime più che mai la propria cultura non sempre facile da capire e da accettare ... soprattutto la prima volta e in 3 settimane. Ricordo le nostre considerazioni durante le quali offrivo supporto (il mio compito primario) aiutando ad osservare senza paragonare, a guardare senza giudicare, lasciandosi semplicemente andare al diverso.
Preparavo il nostro arrivo a Varanasi.
7° tappa: Varanasi città sacra dell'Induismo, la città di Shiva. Un luogo "forte"... da vedere perchè l'India è ... "forte" nei suoi insegnamenti. Dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, lungo le scalinate dei Ghat la vita scorre lenta, un rassegnato e pacato fluire di vita e di morte dove non esiste separazione. Tutta la vita sembra iniziare e concludersi lungo il Gange.
Centinaia di Sadhu meditano, praticano yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica. Intere gradinate coperte di panni stesi al sole ad asciugare formano onde colorate gonfiate dal vento.Tutta la vita qui, su queste gradinate. Chi lavora, chi si riposa, chi prega, chi mangia, chi si lava, chi si immerge per devozione, chi come le vedove scontano la loro condizione avversa dedicando la propria vita alla preghiera in cambio di cibo e ricovero. Ognuno al suo posto, vive la propria semplice esistenza.
8° tappa: Sarnath, uno dei luoghi sacri al Buddismo. Qui il Buddha tenne il suo primo discorso spiegando le 4 Nobili Verità.
Un'oasi di pace e di sana vitalità giovanile. L'unica scuola che ho trovato, durante il corso della mia vita, dove i ragazzi che la frequentano sono felici di andare a scuola, vivendola in tutti gli aspetti la sentano propria e non come un'incomprensibile cosa astratta.
Ormai quasi alla fine delle 3 settimane siamo tornate a Delhi per raggiungere la nostra ...
9° tappa: Amritsar lasciandosi affascinare dai riflessi nell'acqua del Tempio D'Oro dei Sikh
così magico e carico di spiritualità! Canti e musica sacra accompagnano dalle 5 del mattino alle 10 di sera i fedeli che sfilano dinanzi all' ADI GRANTH, il Libro Sacro.
Una religione interessante da approfondire: no caste, no clero, sprona all'altruismo e al servizio in aiuto degli altri (sewa).
Abbiamo dormito all'interno del complesso del Tempio, come fanno migliaia di pellegrini che arrivano da tutte le parti dell'India e del mondo.
Non ci siamo fermate davanti a niente neanche la pioggerellina che abbiamo trovato tornando a Delhi ci ha fatto rinunciare a rendere omaggio al Mahatma Gandhi Memorial e a visitare il Tempio del Loto (Tempio Baha'i) una costruzione imponente inaugurata nel 1986... aperto a tutti i popoli al di là di religione, razza, nazionalità, colore, lingua o credo.
Il nostro viaggio insieme si è concluso nella notte del 2 Marzo all'aeroporto di Delhi ... ci siamo abbracciate, ci siamo salutate ... eravamo emozionate. Le 3 settimane passate insieme, viaggiando per l'India, avevano creato un qualcosa da condividere per sempre.
29 Aprile 2015
Gli altri 2 mesi in India ... per me
Sono passati quasi 2 mesi da allora e, se osservo la sensazione del TEMPO mentre sono qui nei miei ricordi, tutto è passato in un lampo veloce e leggero ... ma quando lo sguardo cade sulla MEMORIA, ecco, riesco a percepire esattamente tutto lo spessore di ciò che ho imparato. Un lavoro fatto su me stessa che ogni anno dà vita a maggior consapevolezza, flessibilità, capacità di accettazione con sempre meno reazioni e sempre più azioni ... molto interessante!
In India tutto questo processo trova il terreno idoneo per accelerare al massimo e...io amo i risultati!
giovedì 7 maggio 2015
Commenti del viaggio 2015
4 Maggio 2015
Considerazioni di Donata
Riflessioni sull’India febbraio 2015
Di ritorno dall’India, viaggio fatto per la prima volta, sento di avere da esprimere molte cose diverse, che porterò con me. Ho l’immagine delle strade strette,della folla, persone, ognuna con una caratteristica come il portamento delle donne con il loro sari, indossato con dignità ed eleganza, l’immagine di tanti bambini e ragazzini, di uomini vestiti in modi diversi secondo l’appartenenza religiosa; per esempio i Sikh, tipici per il particolare turbante in testa, i sadu che hanno scelto la vita di strada, con barba lunga e aspetto ascetico, i mussulmani, con il velo sul capo nella donna e il vestito tipico casacca e pantaloni per l’uomo. A volte, incontravamo anche una mucca e spesso la spazzatura sparsa per terra.
Un altro ricordo è legato ai risciò. Ci sono i risciò classici e gli autorisciò che si infilano ovunque guidati con maestria e abilità. A volte mi sono chiesta dove trovano la forza per pedalare con risciò carichi di un numero incredibile di persone ( con un carretto possono caricare fino a 8 giovani che vanno a scuola).
Mi ha colpito la devozione che esprimono nei loro momenti di preghiera (la puja del mattino e della sera), nei loro pellegrinaggi, per esempio al Tempio d’oro di Amritsar, dove la ritualità del culto, viene seguita con estrema sacralità e con massima solennità, accompagnata dalla musica dal vivo , che risuona in tutto il complesso del Tempio. La spiritualità, che viene così coltivata, la si coglie nell’espressione dei visi che esprimono serenità e voglia di vivere.
A Varanasi , la città più sacra all’Induismo, ho trovato la sintesi di ciò che rappresenta l’India. Il Gange, il fiume sacro, viene vissuto con intensità nel momento in cui si immergono nell’acqua, lavano i loro indumenti , il loro corpo…, dove la morte è vissuta come accompagnamento fino alla fine; tutta la vita sembra iniziare e concludersi lungo il fiume.
A Sarnath, a 10 Km da Varanasi, abbiamo visitato il Progetto Alice. 800 ragazzi , dalla scuola materna all’ultimo anno delle scuole superiori, vengono educati secondo la metodologia sintetizzata in “mente e cuore” per un’educazione alla pace con se stessi e con gli altri. Mi ha colpito molto vedere questi studenti radunati in gruppo , concentrarsi per affrontare la giornata di studio e muoversi negli spazi della scuola con entusiasmo e gioia.
Mi sono sentita una viaggiatrice che, insieme alla mia compagna di viaggio, poteva scoprire un poco di questa India misteriosa, grazie alla nostra Sara che ha saputo creare con noi un' intesa stimolante.
Considerazioni di Denise
Cara Sara, Finalmente mi decido a prendere la "penna".
Se devi scrivere qualcosa sul tuo sito sara meglio che estrapoli quello che ti piacerà di quello che ti dico!.
Ti immagino già o quasi in ritiro.
Qui, dopo un rientro laborioso, ero veramente stanca e sono anche stata male il giovedì successivo - non so se ho preso qualcosa qui o l'ho portato di là, insomma, mi sto finalmente riprendendo.
Le mie impressioni:
Viaggio molto interessante ma molto faticoso fisicamente. Forse ho sopravvalutato le mie forze e sono partita con un forte mal di spalla e anche dopo aver scoperto che ho il diabete?! Comunque spero di avere sormontato la prova senza avervelo fatto pesare.
La mia prima reazione al mio ritorno era la rabbia.. ebbene si... la rabbia. Altro che trovare la pace interiore. Mi sono scoperta indifferente a tutte queste manifestazioni religiose e anche un po' infastidita.. io credo nell'aldilà ma non in questo modo. Come già ti ho accennato a me basta un prato verde, una bella foresta, due cani, e sento con il cuore la bellezza dell'universo e l'amore universale.
La mia rabbia per questo mondo così indietro, così legato alle sue credenze "mitologiche", forse felice?? non ne sono più così sicura. Non riesco a capire e a sentire quello che ti attira così tanto. Per fortuna non siamo tutti uguali. Bellezze monumentali in contrasto con tutto il resto. Ma come vivevano una volta?
Un'altra cosa mi è mancata molto, il senso dell'umorismo e delle belle risate per sdrammatizzare. Ogni tanto mi venivano ma non osavo fare le battute. Eravate troppo serie.
Comunque rivedendo le foto, che a dire di Bruno non sono un granché! ma d'altronde non siamo fotografe" - ho ripercorso il nostro viaggio. Quello che manca molto solo proprio le scene di vita corrente, tanto per rendere l'idea del viaggio. Io personalmente non osavo tanto fotografarli - mi sembrava di entrare nella loro vita privata. Insomma un bel viaggio da affrontare con qualche anni di meno, in grande forma fisica.
Se dovessi rifarlo cercherei di accorciare i tempi dei viaggi con dei mezzi più veloci e più confortevoli.
Io ho fatto sacrifici nella mia vita fino a quando sono mancati i miei. Adesso non ho più voglia di fare sacrifici. E questa esperienza me lo ha confermato in pieno.
Credo che l'India sia il posto più povero del mondo.. mi sarebbe piaciuto vedere l'altra faccia della medaglia, la parte più moderna per poter fare veramente un confronto.
Devi anche spiegarmi a cosa è servito la nostra notte di pellegrini? cosa dovrebbe averci dato? a parte ... la puntura del ragno?!
Cara Sara, Tu hai fatto di tutto per farci stare bene e te ne ringrazio moltissimo. Chissà cosa mi aspettavo da questa esperienza? So solo che apprezzo ancora di più la mia vita, le mie scelte di vita fuori città, la bellezza della natura e ringrazio Dio, qualunque sia, per avermi accordato tutto ciò.
Ho anche riletto con calma il tuo libricino e hai fatto veramente un bel lavoro. Grazie Purtroppo non riuscivo a leggerlo in treno.
Ho pensato e ripensato prima di scriverti, ma quello che viene fuori è quello. Ho preso coscienza di una realtà che credevo di conoscere attraverso libri e documentari. In realtà mi sono accorta che non si è mai preparati abbastanza. Ammiro chi decide di vivere là, ma non le invidio. E' troppo forte per me.
Un grande grande abbraccio. Ci vediamo a maggio.
Considerazioni di Denise a 2 mesi dal viaggio
Incomincio ad apprezzare il viaggio, dimenticando poco per volta quello che non mi è piaciuto. Sono sempre più convinta che si è trattato più che altro di grande stanchezza fisica.
A presto, un abbraccio
Denise
Considerazioni di Denise a 2 mesi dal viaggio
Incomincio ad apprezzare il viaggio, dimenticando poco per volta quello che non mi è piaciuto. Sono sempre più convinta che si è trattato più che altro di grande stanchezza fisica.
A presto, un abbraccio
Denise
mercoledì 6 maggio 2015
Ringraziamenti
Quest'anno è stato un anno speciale!
Durante tutto questo periodo di tempo passato in India ho incontrato veramente tante belle persone. Con gioia mi hanno accolta e aiutata nella mia ricerca di vita confermando, per l'ennesima volta, quanto l'India sia Madre e Maestra ineguagliabile.
A loro porgo tutto il mio rispetto:
Pryamank e tutta la sua famiglia, la dolce Rag, Surabhi ji, Usha ji e suo marito, Amit Vyas e i suoi fratelli, Jagadish Singh "Sant", Sunit Tiwari, Agam Singh, ovviamente le mie due compagne di viaggio Denise e Donata che facendo parte, temporaneamente, della mia esperienza mi hanno insegnato a migliorare.
Un ringraziamento particolare va a Maria Teresa Bianca (traduttrice ufficiale per la lingua italiana degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ) che ha voluto condividere con me e con voi i seguenti preziosi allegati......GRAZIE!
Insegnamenti del giorno dei miracoli 31 Marzo 2015
Storia del tempio di Dasa
Breve biografia di Sua Santità il Dalai Lama
Durante tutto questo periodo di tempo passato in India ho incontrato veramente tante belle persone. Con gioia mi hanno accolta e aiutata nella mia ricerca di vita confermando, per l'ennesima volta, quanto l'India sia Madre e Maestra ineguagliabile.
A loro porgo tutto il mio rispetto:
Pryamank e tutta la sua famiglia, la dolce Rag, Surabhi ji, Usha ji e suo marito, Amit Vyas e i suoi fratelli, Jagadish Singh "Sant", Sunit Tiwari, Agam Singh, ovviamente le mie due compagne di viaggio Denise e Donata che facendo parte, temporaneamente, della mia esperienza mi hanno insegnato a migliorare.
Un ringraziamento particolare va a Maria Teresa Bianca (traduttrice ufficiale per la lingua italiana degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ) che ha voluto condividere con me e con voi i seguenti preziosi allegati......GRAZIE!
Insegnamenti del giorno dei miracoli 31 Marzo 2015
Storia del tempio di Dasa
Breve biografia di Sua Santità il Dalai Lama
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