lunedì 12 agosto 2019

Oggi, 31 Luglio 2019 sono riuscita a fermarmi...e a scrivere per voi!

Sono tornata in Italia a metà aprile eppure solo oggi mi trovo davanti al computer a scrivere di me, dei miei viaggi e delle compagne che hanno condiviso con me la loro avventura.
Mi giro indietro e rivivo la partenza per l'India lo scorso ottobre 2018.
Arrivai al Gange con ancora lo zaino in spalle e quel flebile affannato respiro di chi, immagino, si trova ormai vicino alla morte.  Ma appena lo vidi, ne sentii l'odore e ne percepii l'abbraccio fu il risveglio e capii di avere ancora tanta vita davanti...e altro che vita...tanti cambiamenti da allora...un turbinio!


Per i festeggiamenti di Diwali è venuta a trovarmi a Varanasi la mia amica Prabha di Pondicherry. Lei, finalmente, mi ha assegnato il nome indiano...più appropriato che mai: Ganga dasi (serva del Gange per devozione).
Poi, dopo tanti anni, ho cambiato abitazione spostandomi da Assi ghat a casa di una giovane coppia che vive in India, lei di origini italiane anche se vissuta sempre in Spagna e lui bramino.
Quest'anno, Varanasi è stata insolitamente frenetica, popolata da decine e decine di sadhu provenienti dalla vicina Allahabad dove si è celebrato il Kumba Mela.




Miriadi e miriadi di pellegrini sono arrivati da tutto il mondo e se devo essere egoisticamente sincera hanno turbato molto il rapporto esclusivo e privato che ho con quel luogo.
Anche il suo consueto aspetto topografico era in cambiamento. Le ruspe stavano distruggendo tante vecchie case ma preservando religiosamente perfino i più minuscoli tempietti.  Case di poco valore eppur sempre mattoni che donavano un aspetto ...quell'aspetto che sapevi essere da sempre e per sempre...in cambio di un tunnel che dal Gange porterà i devoti al tempio d'oro: Vishwanath temple evitando loro disumane code sotto il sole cocente.



Le due viaggiatrici di quest'anno, venute in momenti diversi, avevano caratteristiche che non rientravano nella consuetudine. Sia Mariagrazia che Deborah superavano di pochi anni la quarantina e la difficoltà, almeno per ciò che mi riguarda, più che l'India è stata la differenza generazionale.
Insomma...un anno diverso.



Avvisaglie di qualcosa di molto più grande e profondo che avverrà?
Ho finito di scrivere il libro...finalmente...un lavoro non facile che mi ha vista costretta a sintetizzare gli ultimi 20 anni di vita.
Ora sono in Maremma per un lavoro speciale...aiutare un amico!
Scusate...sono in grado di fare solo un elenco...sono in sospeso...!
Mi sento un uccello in planata...che si lascia andare ai venti...del momento...!
Ho, comunque, fiducia...!
Come sempre atterrerò senza farmi male.....