domenica 8 dicembre 2013

Concerto a Benares









Ieri sera sono andata ad un concerto di musica indiana. L'ho raggiunto camminando fra i vicoli stretti di Benares lasciandomi inghiottire dalla magia di questo posto senza tempo dove la vita/la morte, la salute/la malattia, la gioventù/la vecchiaia, la povertà/la ricchezza, il bianco/il nero non esistono nei loro contrasti...
Dove i confini si perdono nel Ganga argentato, dove tutto è coperto da una coltre di cipria.
La casa era bella nel suo unico spazio fievolmente illuminato da tante candele. Collane di fiori arancioni esaltavano i piccoli altari di Shiva e Ganesh, mandala dipinti, odori d'incenso speziato.
Ero senza storia, nata in quel momento. Mi scuote la voce gentile di un indiano: -Dammi la mano- mi dice.
E come adornasse il suo Dio vi lascia cadere una goccia d'essenza.
Profumo intenso, avvolgente, caldo come l'abbraccio di chi ami ma non vedi da tanto.
Era il suonatore di tablas. La musica inizia, si libra nell'aria, fluisce nel cuore, si estende, sarà con me per sempre.