lunedì 16 maggio 2016

Commenti del viaggio 2016

Considerazioni di Daniela (viaggio in India 02/04-13/04 2016)


Mi è piaciuto il viaggio in India?
Dal punto di vista organizzativo, bhè...sicuramente non facile, si potevano ottimizzare gli spostamenti e le soste in modo da lasciarci più respiro visto anche la stagione calda, ma questo è stato un errore partito dall'Italia. Mi aspettavo una guida un po' più preparata per ciò che concerne le informazioni storiche/culturali dei luoghi visitati, ma forse era solo una mia aspettativa personale. E' stata invece una sorpresa e un piacere conoscere una accompagnatrice/viaggiatrice curiosa, disponibile, e direi diplomatica.....con il nostro gruppo è stata necessaria anche questa abilità. Si impara sempre qualcosa dagli altri e soprattutto ci si migliora...perciò grazie a tutti i compagni di viaggio ma soprattutto a Sara.
E che dire dell'India, per me l'India è il paradosso della vita e della morte, ma soprattutto della vita. Le emozioni che ho provato sono contrastanti e rispondere non è facile per me...ci provo usando degli aggettivi come spaventosa, affascinante, sconvolgente, maleodorante, sporca, antica e surreale anche irritante, sicuramente corrotta, impietosa e indifferente. Tanta povertà ovunque. In India la miseria sovrasta tutto anche la spiritualità, c'è un Dio in ogni essere vivente, ad ogni angolo, in ogni strada. Gli indiani sono un popolo estremamente spirituale e, si dice, che grazie alla spiritualità il dolore e la morte assumono un significato diverso. Questa idea la trovo una "forzatura" dettata dalla miseria, e sono comunque convinta che il dolore sia dolore per tutti.

La cosa che personalmente mi ha più infastidito è l'inquinamento...bruciore alla gola e agli occhi soprattutto a Varanasi, che per alcuni è la città della pace per me è una via di mezzo tra purgatorio e inferno, ma nonostante tutto suggestiva e affascinante.

Mi rimane comunque il ricordo di un popolo dignitoso, con i loro banchetti di frutta sul ciglio delle strade impolverate, coperti da stracci rotti e sporchi, penzolanti che fanno da tetto ma la cosa sorprendente è che la frutta è sempre ben disposta, divisa per colore e impilata; e poi loro...le donne...nei loro bellissimi sari colorati, sempre a posto ovunque sitrovino...nei campi o presso le fontane a prendere l'acqua, o dentro le case fatiscenti, le ho spiate e, quando possibile fotografate, mentre correvamo in treno o in pulmino durante i nostri numerosi spostamenti. Donne lavoratrici e madri...sempre apparentemente serene nonostante tutto.

I luoghi visitati sono stati tutti spettacolari e molto apprezzati, dai templi alle imponenti fortezze appartenenti ad un tempo antico e ricco di storia.

Quello che non riesco a comprendere è come può essere che un Paese con alti livelli di povertà, analfabetismo e malnutrizione con ancora un sistema oserei dire tribale basato sulle caste sia la quarta più grande economia del mondo in termini di acquisto e la seconda economia a più rapida crescita.
Come ho affermato all'inizio è il paradosso del mondo!
In ogni caso tutta questa povertà e miseria mi è entrata nel cuore osservando i visi della gente di strada, dei bambini, delle donne e in ultimo anche degli animali.
Nel libro "Ricchezza della povertà" è scritto: la responsabilità personale si sviluppa nella misura in cui ci si mette a confronto con la miseria...non desidero che tutti facciano l'esperienza della miseria. Ho orrore della celebrazione della miseria. Desidero solo che ciascuno abbia la possibilità di destare la sua coscienza."

La mia Coscienza si è destata! 
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Nel libro